L’altra Europa (pensieri in libertà)
Gott erhalte, Gott beschütze unsern Kaiser, unser Land !
L’antico Inno Imperiale è risuonato, domenica 18 novembre 2012, nella Chiesa dei Francescani di Vienna, a sigillo delle celebrazioni del Centenario della nascita di S.A.I.R. l’Arciduca Otto d’Asburgo Lorena e del Congresso del Novantesimo di fondazione di Paneuropa.
Vienna, l’Inno Imperiale… Un raduno di nostalgici ?
Forse sì, non però nostalgia per un tempo consegnato alla Storia, bensì, anche se ciò può sembrare un non-senso, nostalgia per qualcosa che ancora non è: un’Europa che, libera dalla catena impostagli dalla finanza internazionale, il moderno Leviatano, ritrovi e ponga in essere quei valori che dovrebbero essere la sua essenza: coesione, solidarietà e condivisione, i valori dei Padri fondatori.
E sulle note di Haydn il pensiero è andato a quell’Europa Asburgica, a quell’Impero sovrannazionale dal quale l’Europa moderna dovrebbe trarre suggerimenti e percorsi per una politica più prossima ai suoi cittadini, più solidale. E non potevo non ripensare al Beato Imperatore Carlo e all’Imperatrice Zita, Serva di Dio, al loro modo di intendere il potere, potere come Auctoritas, l’Auctoritas del Servus servorum Dei, dove il potere è servizio e il suddito, il cittadino (semplice questione di termini) non è un essere da sacrificare alla ragion di Stato e ai capricci della Borsa.
E proprio dalla testimonianza dei Sovrani Apostolici Carlo e Zita, ultimi Imperatori regnanti, il cui carisma fa sì che Li si possa appellare, anche se non de jure, Sacri e Romani, perché intimamente legati a quella Tradizione, dovrebbero trarre ispirazione coloro che oggi sembrano essere più i detentori delle sorti dei popoli europei che non i loro governanti.
“Sono la civilizzazione europea e la cultura cristiana che contano” ebbe a dire l’Arciduca Otto d’Asburgo alla vigilia del suo rientro in Europa, dopo l’esilio americano a cui l’aveva costretto quell’Europa che aveva tradito la sua missione civilizzatrice e la sua matrice cristiana.
E se l’Europa non farà suoi i principi cristiani di solidarietà e condivisione, valori peraltro riconosciuti da tutti (almeno a parole), penso farà poca strada. Infatti siamo fermi!
Gott erhalte, Gott beschütze…
Luigi Francesco Pedrone