“Il governo Tsipras ha scatenato una (presentata come) polemica con la Chiesa ortodossa di Grecia a proposito dell’insegnamento della religione (e delle religioni) nelle scuole, in un paese dove la Chiesa non è separata dallo Stato… salvo che lo Stato è nelle mani dei mondializzatori e la Grecia non è più un paese, ma un territorio neo-colonizzato, amministrato dall’estero scelto fra i tanti col fine di applicare la sperimentazione olistica e totalitaria della “governance planetaria”.
Nei … territori dove la Chiesa non è affatto separata dallo Stato… i mondializzatori del supposto nuovo ordine mondiale, altrimenti detti rappresentanti della Troika, hanno di recente preteso dal “governo” così come dalla Chiesa, di non far più suonare le campane al momento delle messe e di non far più effettuare la celebre processione pubblica dell’”Epitaffio del Venerdì Santo”. Durante questa cerimonia, i fedeli seguono la bara di Gesù con le candele accese in mano, facendo il giro della propria parrocchia, e poi il giro delle piazze centrali delle rispettive città; ogni chiesa fa la propria cerimonia ed organizza una processione accompagnata da una banda che intona canzoni funebri. Infine, i “Troikani” hanno anche chiesto alla Chiesa di accorciare la durata delle messe, soprattutto quelle della Settimana Santa (reportage della stampa Greca e Radio “Realfm” 4 ottobre 2016).
Il diavolo si nasconde decisamente nei dettagli e questa incursione della Troika fino alle pratiche religiose concrete dei Greci non riesce a nascondere la volontà di distruggere le specificità culturali (tra le altre) di tutto un popolo. E’ in questo modo che la mondializzazione non troverà più ostacoli. E non è necessario essere un praticante dell’Ortodossia per vedere in queste richieste anche un tentativo di destabilizzazione dell’asse geopolitico (reale o comunque presente nelle mentalità dei due popoli) tra la Russia e la Grecia.
*FONTI: PANAGIOTIS GRIGORIOU (Greekcrisis.fr); www.maurizioblondet.it