Davvero si tratta di riscoprire con fierezza e impegno le caratteristiche peculiari di una storia che può insegnare valori fondamentali in una prospettiva di modernità; penso a quanto appreso sulla famiglia e sulla difesa della vita in particolare. E, in questa linea di fattori civili e umani, attendo con trepidazione l’incontro con Alexey Komov, ambasciatore presso le Nazioni Unite del Congresso mondiale delle Famiglie.
L’ho conosciuto personalmente, e mi ha colpito per la sua umanità e chiarezza di giudizio. Ho letto alcune sue interviste di questi giorni, che hanno aperto uno spiraglio di verità e di non conformismo rispetto ai tanti giudizi che circolano anche nel nostro vivere quotidiano.
Ne scrivo oggi, nella Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, dal tema affascinante indicato da Papa Francesco: “Comunicazione al servizio di un’autentica cultura dell’incontro”.
E credo che tanti di noi vorranno proprio “incontrare” una testimonianza e un giudizio che si vogliono attuali e controcorrente, così come appare da questa intervista.
“Innanzi tutto un po’ di storia: la Russia è sempre stata un paese cristiano, e solo a partire dall’Ottocento con le idee illuministiche fortemente anticristiane, le teorie massoniche e liberali infiltrate nella nobiltà russa contro la Chiesa, si arriva, nel l9I7, alla Rivoluzione bolscevica provocata da dei sovversivi di professione, pagati dai banchieri di Wall Street e dal governo tedesco in funzione antirussa. Con il comunismo che, ripeto, è stato importato nella Russia cristiana, e non a caso Marx e Engels non erano russi, si impone la teoria della famiglia come nemico da distruggere, perché opprime la donna: sono stati così decriminalizzati l’aborto, l’amore libero e l’omosessualità. Milioni di cristiani vennero assassinati dai rivoluzionari, le chiese distrutte.
Non solo: negli anni Venti si costruivano case senza la cucina e senza le porte per evitare la privacy e favorire la promiscuità e l’amore libero tra la gioventù comunista”.
E, rispondendo una domanda sul ‘cui prodest?; (a chi giova tutto questo?) così si esprime: “Ci sono lobby finanziarie e culturali molto forti che combattono la chiesa cristiana. Al Rockefeller Center di NewYork, che fa capo a una delle famiglie più influenti a livello mondiale, ci sono tanti simboli occulti: c’è, ad esempio., una statua di Prometeo che simboleggia Lucifero, il primo ribelle, che permette tutto e non proibisce nulla. Si impone così, una “religione umanista”, che non ha bisogno di Dio, e che permette di fare tutto quello che si vuole, senza limiti di sorta.
Vorrei ricordare, a questo proposito, che Hillary Clinton dedicò la sua tesi di dottorato a Saul Alinsky, l’attivista autore del libro “Rules for radicals” in cui elogia la figura di Lucifero come primo rivoluzionario. Ebbene, Alinsky è il padre spirituale del presidente Obama, mentre Hillary Clinton è la principale candidata dei democratici alla prossima presidenza degli Stati Uniti”.
Benvenuto, Aleksey Komov, ci interessa ascoltare tutto quello che ci dirai.
Don Gabriele Mangiarotti