Identità Europea
  • L’Associazione
    • Chi siamo
    • Cos’è Identità Europea
    • Il progetto
    • Il Manifesto
    • Il Simbolo
  • Diventa Socio
    • Info per iscriverti
  • Notizie
    • Articoli
    • Editoriali
    • Erasmo da Rotterdam
    • Notizie dalle aree
    • Rassegna Stampa
  • Eventi
    • Incontri
    • Mostre
    • Seminari e Convegni
  • Progetti in Corso
    • Le Marche e l’Oriente
    • Alterfestival
  • Video
    • Canale YouTube
    • Video Corsi
  • Contatti
Identità Europea
  • L’Associazione
    • Chi siamo
    • Cos’è Identità Europea
    • Il progetto
    • Il Manifesto
    • Il Simbolo
  • Diventa Socio
    • Info per iscriverti
  • Notizie
    • Articoli
    • Editoriali
    • Erasmo da Rotterdam
    • Notizie dalle aree
    • Rassegna Stampa
  • Eventi
    • Incontri
    • Mostre
    • Seminari e Convegni
  • Progetti in Corso
    • Le Marche e l’Oriente
    • Alterfestival
  • Video
    • Canale YouTube
    • Video Corsi
  • Contatti
Identità Europea
Nessun Risultato
Vedi tutti i risultati

LE ISOLE IONIE E LA FINE DI VENEZIA. UN’AFFASCINANTE STORIA DIMENTICATA. di Nicolò Dal Grande

8 Settembre 2015
in Articoli

L’anno 2015, denso di anniversari – si pensi al centenario dell’ingresso italiano nel primo conflitto mondiale o alla conclusione del secondo –, annovera tra le varie ricorrenze il bicentenario dalla conclusione di uno dei più cruciali crocevia della storia europea: il Congresso di Vienna (1814-1815).
Iniziato all’indomani della catastrofica Campagna di Russia (1812), incipit del fulmineo crollo delle fortune di Napoleone Bonaparte dopo oltre un ventennio di guerre, il congresso rappresentò per l’Europa di porre fine allo scontro fra il mondo della tradizione dell’ancien régime e quello progressista scaturito dall’evolversi della Rivoluzione francese. Fu l’inizio dell’illusoria fase storica nota come “Restaurazione”, ovvero del tentativo di cancellare più di un quarto di secolo di storia segnati dall’affermazione e dalla diffusione dei principi della Rivoluzione, e destinato a fallire miseramente con la “Primavera dei Popoli” del 1848 e il seguente trionfo dell’ideologia liberale.
Tra le prerogative discusse a Vienna, centrale fu la questione della risistemazione della carta geopolitica del vecchio continente secondo i principi di “legittimità”, prevedente il ritorno al potere delle dinastie destituite e la ricostituzione degli Stati precedenti l’epopea napoleonica. Come noto non mancarono le eccezioni, tra le quali spiccava su tutte la mancata ricostituzione della Repubblica di Venezia.
Caduto nel 1797, con tanto di dichiarazione ufficiale del Maggior Consiglio – 12 maggio 1797 -, quello che forse fu il più fiero e indipendente fra gli antichi Stati italiani preunitari, non potè avanzare richiesta di ricostituzione in quanto al dichiarazione ufficiale della propria fine del Maggio di diciotto anni prima, garantiva gioco facile all’Impero d’Austria, potenza egemone del congresso, nel pretendere non solo il rispetto del trattato di Campoformio, il patto siglato il 17 ottobre 1797 tra la Repubblica francese e l’Impero asburgico che prevedeva, a seguito della dichiarazione da parte della Repubblica di Venezia della propria caduta, la spartizione dei possedimenti di quest’ultima. Ne conseguì l’annessione degli antichi domini della Serenissima, dal Veneto alla Lombardia orientale, fino all’Istria e alle Bocche di Cattaro in Dalmazia ai domini della casa d’Asburgo. Tuttavia va annoverata un’eccezione, sovente – ed erroneamente – omessa dai libri di storia, ovvero il curioso destino toccato a Corfù e alle isole ionie.
Annesso alla Serenissima tra il XIII e il XIV secolo, il cosiddetto “eptaneto”, l’insieme delle isole di Corfù, Cerigo, Cefalonia, Zacinto, Passo, Santa Maura e Itaca, costituì per quasi quattrocento anni uno dei possedimenti più importanti di Venezia; rivestì un ruolo di primo piano nel mosaico di porti, avamposti e città che costituiva lo “Stato da Mar” veneziano – l’ultimo residuo dell’Impero coloniale veneziano, un tempo esteso dall’Istria sino alle isole egee, parte dei porti greci, Creta e Cipro -, non solo quale importante snodo sulle rotte commerciali, ma anche quale avamposto strategico, chiave d’accesso e di controllo delle rotte adriatiche, che aveva nel centro di Corfù il punto strategico per antonomasia, costantemente ambito per secoli dagli ottomani, che mai riuscirono a strapparli al controllo marciano.
Quando fu posta fine all’ultra millenaria storia veneziana, l’eptaneto divenne teatro di un’aspra contesa fra le forze in campo; possederlo significava come detto il controllo dell’Adriatico e ciò non era sfuggito a Napoleone che se le assicurò col trattato di Campoformio. La presenza francese, tuttavia, fu breve; osteggiati dal popolo e dalla maggioranza della nobiltà e delle élite culturali locali, ancora legate al governo marciano, i francesi furono scacciati da un attacco congiunto delle flotte russa e ottomana, affiancate da un contingente di soldati della defunta Serenissima (1798-1799). Ebbe origine così una nuova e poco conosciuta esperienza politica, la cosiddetta Repubblica delle Sette Isole Unite (1800).
Posta sotto la protezione della Russia zarista e tributaria dell’Impero ottomano sul modello dell’antica Repubblica di Ragusa (l’attuale Dubrovnik), la nuova entità politica dello Ionio rappresentò, seppur limitatamente, la prima forma di governo autonomo di una terra appartenente all’antica “Ellade” dalla caduta dell’Impero bizantino per mano ottomana. Dotatasi di una propria costituzione (1803) e guidata dalle antiche famiglie veneto-greche locali, la Repubblica si proponeva quale continuità ideale dell’eredità dell’antico governo marciano, scegliendo quale propria insegna un leone marciano dorato su campo blu con sette frecce ad indicare le isole dell’eptaneto e il Vangelo chiuso.

L’esperienza dell’eptaneto autonomo seguì un corso affascinante, rioccupato brevemente dai francesi a seguito della sconfitta russa del 1805-1807, fu tuttavia “preso” dalla flotta britannica tra il 1809 e il 1812, che lo strappò a Napoleone isola dopo isola, con la sola eccezione di Corfù e Passo, cadute nel 1814.
Conscia dell’importanza strategica, la Gran Bretagna riuscì a farsi riconoscere a Vienna il protettorato sulle isole ioniche; sorsero così gli Stati Uniti delle Isole Ionie, dotati di una nuova Costituzione (1817) che ne garantiva l’autonomia da Londra, ma che permetteva ai britannici una notevole ingerenza nell’amministrazione attraverso la presenza e l’azione di “alti commissari” e la presenza di una guarnigione. Ciò provocò un inevitabile malcontento nella popolazione locale, che nel 1718 giunse a sollevarsi contro la presenza britannica, che represse nel sangue la rivolta ma si convinse a limitare la propria influenza negli affari locali.
L’esperienza dell’eptaneto autonomo si concluse con la fine del protettorato britannico. Nel 1864 la Gran Bretagna cedette gratuitamente le sette isole al Regno di Grecia – Trattato di Londra”– ; le ragioni della cessione andavano ricondotte alle osservazioni di Wiliam Gladstone, alto commissario a Corfù nel 1859, che sottolineò l’inutilità dei costi di mantenimento a fronte di un progressivo ridimensionamento d’importanza strategica dell’eptaneto nel contesto mediterraneo, dove la Gran Bretagna controllava già le strategiche piazzeforti di Gibilterra e Malta e guardava con interesse al controllo di Cipro e all’accesso al Canale di Suez (inaugurato nel 1867). La cessione garantiva il mantenimento delle buone relazioni col governo greco nonché un sostanziale equilibrio dell’area adriatica, contesa tra l’Impero d’Austria e il neonato Regno d’Italia, che non nascondeva mire espansionistiche ed irredentistiche su Corfù e le altre isole.

L’interpretazione canonica della storiografia ufficiale vede nell’esperienza dell’eptaneto la prima forma di governo indipendente greco dalla caduta dell’Impero bizantino, dove l’aggettivo “greco” va inteso in chiave etnico – nazionalista e non solamente in termini culturali. Ciò non è del tutto esatto.
Analizzando la storia delle sette isole, non va sottovalutata il lascito storico-culturale ereditato da secoli di dominio veneziano; un’eredità manifestata dalle insegne dei due governi autonomi del 1800-1807 e 1815-1864. Se l’elemento culturale greco, che andava identificato nella religione cristiano ortodossa, giocò un indubbio ruolo di primo piano, è altrettanto vero che l’elemento veneto-italiano costituì un elemento identitario di primaria importanza in questa affascinante esperienza storico-politica, evidenziato non solo dalla continuità ideale del governo marciano rappresentato dal governo di una classe politica che altro non era che l’antica aristocrazia veneto-greca – in primis i Capodistria -, ma anche dall’utilizzo dell’italiano quale lingua ufficiale sia della Repubblica delle Isole Unite che degli Stati Uniti delle Isole Ionie, con il greco equiparato per ufficialità ed importanza, ma che non ebbe mai il titolo di lingua ufficiale assoluta sino al 1870, quando il governo greco proibirà l’utilizzo dell’italiano per timore dell’irredentismo post risorgimentale, ferendo e perseguitando così la numerosa minoranza di origine veneta, italica culturalmente ma che si considerava in primis autoctona delle isole, figlia di quell’affascinante esperienza di scambio culturale tra la sfera veneziana e quella ellenica, quando l’Adriatico altro non era che un ponte tra due identità diverse ma compatibili e non un confine ideologico, frutto dell’esperienza esperienza degli Stati nazione, soffocatori di quei tesori rappresentati dai particolarismi identitari che lentamente stiamo riscoprendo dai propri scrigni della memoria e ai quali di diritto appartengono le Isole ionie e la loro dimenticata storia.

Nicolò Dal Grande

Articolo Precedente

“History and Culture: a matter of conflict or of relation?“ Strasburgo, 8 settembre 2015

Articolo Successivo

L’AMPLIAMENTO DELL’HOTEL SANTA CHIARA: UN’OCCASIONE PERDUTA PER L’ARCHITETTURA ITALIANA. di Alessandro Tricoli

ARTICOLI CORRELATI

BOMBE SULL’IRAN: ANCHE TRUMP “TIENE FAMIGLIA”. DI Michele Rallo
Articoli

BOMBE SULL’IRAN: ANCHE TRUMP “TIENE FAMIGLIA”. DI Michele Rallo

4 Luglio 2025
Ascolta, Israele: ferma il massacro. Di Franco Cardini.
Articoli

Ascolta, Israele: ferma il massacro. Di Franco Cardini.

4 Giugno 2025
Chi decide il futuro degli Europei? Di Jànos Bòka*
Articoli

Chi decide il futuro degli Europei? Di Jànos Bòka*

12 Maggio 2025
I risultati del nostro “Progetto Gaza” (ottobre 2024 – marzo 2025)
Articoli

I risultati del nostro “Progetto Gaza” (ottobre 2024 – marzo 2025)

24 Aprile 2025
Solidarietà con i Cristiani di Gaza e Cisgiordania.
Articoli

Solidarietà con i Cristiani di Gaza e Cisgiordania.

22 Dicembre 2023
APPELLO PER LA TUTELA DEI CRISTIANI IN TERRASANTA
Articoli

APPELLO PER LA TUTELA DEI CRISTIANI IN TERRASANTA

16 Novembre 2023
Articolo Successivo

L’AMPLIAMENTO DELL’HOTEL SANTA CHIARA: UN’OCCASIONE PERDUTA PER L’ARCHITETTURA ITALIANA. di Alessandro Tricoli

DOMUS EUROPA

Nessun Risultato
Vedi tutti i risultati

VIDEO

La Guerra dei 12 giorni tra Iran e Israele - dialogo con il Generale Maurizio Boni

Maurizio Boni - La guerra Russo-ucraina.

Andrea Zhok - Il Senso dei Valori. Rimini 22/02/2025

ARTICOLI RECENTI

BOMBE SULL’IRAN: ANCHE TRUMP “TIENE FAMIGLIA”. DI Michele Rallo

BOMBE SULL’IRAN: ANCHE TRUMP “TIENE FAMIGLIA”. DI Michele Rallo

4 Luglio 2025
La Pace Negata. Riflessioni sugli eterni conflitti in Medio Oriente con Suoni, Immagini e Parole – Pescara, 12 luglio 2025, ore 19.30

La Pace Negata. Riflessioni sugli eterni conflitti in Medio Oriente con Suoni, Immagini e Parole – Pescara, 12 luglio 2025, ore 19.30

2 Luglio 2025
Università d’Estate di Identità Europea – XXX Edizione: SGUARDI SU UN MONDO POSSIBILE 2 – DALLE CENERI DELL’EUROPA. 5/6 settembre 2025.

Università d’Estate di Identità Europea – XXX Edizione: SGUARDI SU UN MONDO POSSIBILE 2 – DALLE CENERI DELL’EUROPA. 5/6 settembre 2025.

30 Giugno 2025
Identità Europea

Identità Europea

Associazione Identità Europea
Corso d'Augusto 76 - 47921 - Rimini
CF 91053380407 - P.IVA 04385260403

segreteria@identitaeuropea.it
  • Home
  • Chi siamo
  • Diventa socio
  • Articoli
  • Contatti
  • Privacy Policy

© 2025 Identità Europea - Tutti i diritti riservati

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Ultimo aggiornamento: 26.03.2025

Identità Europea – Associazione Identità Europea (di seguito, “l’Associazione”), con sede in Corso d’Augusto 76 – 47921 Rimini, codice fiscale 91053380407, partita IVA 04385260403, è titolare del trattamento dei dati personali ai sensi del Regolamento UE 2016/679 (“GDPR”).

Finalità del trattamento

I dati personali raccolti attraverso il modulo di iscrizione alla newsletter presente sul sito https://www.identitaeuropea.it saranno trattati esclusivamente per:

  • Inviare comunicazioni informative relative alle attività dell’Associazione, iniziative, eventi o aggiornamenti di interesse coerente con le finalità statutarie.
  • Analizzare il traffico e il comportamento degli utenti sul sito, tramite Google Analytics, in forma aggregata e anonima.

Tipologie di dati trattati

L’Associazione tratta i seguenti dati personali forniti volontariamente dall’utente:

  • Indirizzo email (obbligatorio per l’iscrizione alla newsletter)
  • Eventuali dati raccolti in forma automatica tramite strumenti di analisi (es. indirizzo IP, tipo di browser, sistema operativo, durata della visita, pagine visitate)

Base giuridica del trattamento

Il trattamento dei dati personali si basa su:

  • Il consenso espresso dell’utente per l’iscrizione alla newsletter (art. 6, par. 1, lett. a, GDPR)
  • Il legittimo interesse dell’Associazione a migliorare la fruibilità e la performance del sito, tramite strumenti di analisi statistica aggregata (art. 6, par. 1, lett. f, GDPR)

Modalità del trattamento

I dati personali sono trattati in forma elettronica, adottando misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la sicurezza, l’integrità e la riservatezza dei dati.

Comunicazione e diffusione dei dati

I dati personali non saranno comunicati a terzi, né diffusi, salvo quanto necessario per adempiere a obblighi normativi o per garantire il corretto funzionamento del servizio di newsletter (es. piattaforme di invio e gestione email). I dati raccolti tramite Google Analytics vengono trattati da Google LLC, in conformità con le sue policy.

Responsabile del trattamento

Il responsabile del trattamento è la segreteria dell’Associazione, contattabile all’indirizzo email: 📧 segreteria@identitaeuropea.it

Diritti dell’interessato

L’utente ha il diritto di:

  • Revocare il consenso prestato in qualsiasi momento
  • Accedere ai propri dati personali
  • Chiederne la rettifica o la cancellazione
  • Opporsi al trattamento o richiedere la limitazione dello stesso
  • Presentare reclamo all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali

Le richieste vanno inviate a: 📧 segreteria@identitaeuropea.it

Modifiche alla presente informativa

L’Associazione si riserva il diritto di apportare modifiche alla presente informativa. Le eventuali modifiche saranno pubblicate su questa pagina del sito web.

Contatti

Per qualsiasi informazione relativa alla presente informativa, è possibile contattare l’Associazione ai seguenti recapiti:

📍 Sede: Corso d’Augusto 76 – 47921 Rimini 📧 Email: segreteria@identitaeuropea.it

 

Nessun Risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Associazione
    • Chi siamo
    • Cos’è Identità Europea
    • Il progetto
    • Il Manifesto
    • Il Simbolo
  • Diventa Socio
    • Info per iscriverti
  • Notizie
    • Articoli
    • Editoriali
    • Erasmo da Rotterdam
    • Notizie dalle aree
    • Rassegna Stampa
  • Eventi
    • Incontri
    • Mostre
    • Seminari e Convegni
  • Progetti in Corso
    • Le Marche e l’Oriente
    • Alterfestival
  • Video
    • Canale YouTube
    • Video Corsi
  • Contatti

© 2025 Identità Europea - Tutti i diritti riservati

Questo sito fa uso dei cookies. Continuando nella navigazione acconsenti all'uso dei cookies. Per saperne di più visita la nostra Privacy Policy.