Console onorario di Romania presso la Repubblica di San Marino
Presidente di Identità Europea e
dell’Istituto di Studi Storico-Politici Sammarinese (ISSPoS)
Piccoli Stati insieme.
Riscoprire storia e valori comuni per ricostruire la Koinè adriatica.
Eccellenza, Autorità, Carissimi Colleghi ed Amici Montenegrini,
consentitemi in primo luogo, come Presidente dell’Associazione Identità Europea, di ringraziarVi personalmente per aver organizzato questo importantissimo Convegno internazionale, che inaugura una stagione di rinnovata collaborazione culturale ed accademica fra le due sponde del Mare Adriatico.
Identità Europea è un progetto culturale sovranazionale nato 15 anni fa e concepito da uno dei più grandi e famosi storici europei viventi, il fiorentino Franco Cardini, Vice-Preside della Scuola Superiore di Studi Storici della Repubblica di San Marino. Dopo di lui, il 2° Presidente dell’Associazione è stato Francesco Mario Agnoli, magistrato già Membro del Consiglio Superiore della Magistratura italiana e celebre studioso delle invasioni napoleoniche e del risorgimento europeo, che oggi è qui con noi.
Scopo di Identità Europea è favorire la conoscenza, la diffusione e l’approfondimento delle radici storiche, culturali e spirituali dell’Europa. Un’Europa intesa non solo come espressione geografica ma soprattutto come identità profonda storica, culturale e spirituale; ed operare affinché la civiltà cristiana – radice profonda ed autentica di quell’“arcipelago di diversità” che è l’Europa – torni ad essere riconosciuta come la fondamentale e più autentica base della civiltà e della vita associata del nostro continente.
Una base solida, una radice profonda senza la quale oggi possiamo constatare come quelle stesse diversità che compongono e qualificano la “sinfonia” dell’identità del nostro continente perderebbero ogni possibile armonia, non avrebbero senso né qualità. Non a caso la stessa crisi dell’Europa Unita è oggi comprensibile solamente in termini di crisi di identità profonda.
Il simbolo di Identità Europea è uno dei simboli cardine dell’Europa cristiana: il CHI-RO costantiniano, che unifica Oriente ed Occidente del continente nel medesimo riferimento ad una comune cultura e spiritualità.
Un simbolo che l’anno prossimo festeggerà 1700 anni di storia, assieme al ricordo della Battaglia di Ponte Milvio e del’Editto di tolleranza dell’Imperatore Costantino I, che in queste terre nacque, e che inaugura il complesso percorso per la costruzione dell’Europa cristiana e moderna.
Identità Europea fin dal suo sorgere ha rivolto la massima attenzione ai Piccoli Stati Europei. Una realtà geopolitica e culturale che oggi è quantitativamente in crescita assieme alle richieste di autonomia e liberà di molti territori dell’UE; una realtà che è spesso stata capace di preservare in modo creativo ed efficace le proprie tradizioni ed identità, sia pure nel necessario dialogo con la dimensione sovranazionale dell’Unione Europea. Realtà statuali sovente antichissime, fortemente radicate nella propria identità culturale e spirituale, in cui il principio di Sussidiarietà si incarna con maggiore facilità in un rapporto fra Cittadini ed Autorità più semplice e diretto.
Da 17 anni Identità Europea, assieme ad una rete di altre Associazioni e Fondazioni europee, organizza una Università Estiva sull’Integrazione Europea nella più piccola Repubblica d’Europa, la millenaria Repubblica di San Marino di cui mi onoro di essere cittadino, fondata nel 4° secolo dopo Cristo da un Diacono dalmata, Marino, venuto dall’isola di Arbe.
Quando, assieme all’Ambasciatore del Montenegro presso la Santa Sede, Sua Eccellenza Anton Sbutèga la cui parola mi ha appena preceduto, abbiamo pensato per la prima volta al Progetto Koiné Adriatica, eravamo appunto a San Marino. Dalla cima del monte Titano, che ospita la parte medievale di San Marino – patrimonio mondiale dell’Unesco -, si vede il mare Adriatico a pochi chilometri. Si dice che dopo le grandi tempeste di vento che unificano da sempre le due sponde dell’Adriatico, dalla cima del monte Titano si veda a occhio nudo, lontano, al di là del mare una lunga linea scura: sono le coste della Dalmazia. Certamente, per esperienza personale posso garantirvi che da San Marino basta un buon cannocchiale per vedere questa terra balcanica.
Lo sguardo è una metafora efficace della nostra prossimità. Per millenni le nostre coste hanno vissuto non separate, ma unite dal mare Adriatico. Così dai tempi più remoti, noi abbiamo dimostrato quanto avesse ragione Fernand Braudel quando parlò del Mediterraneo come di un “continente liquido” che non separa, ma unisce. Le grandi stagioni che hanno costruito quel mosaico di preziose diversità che è l’Europa – e l’Europa storica è ben più grande dell’Unione Europea: noi montenegrini e sammarinesi siamo europei da almeno duemila anni prima della creazione dell’Unione Europea – hanno usato la grande pianura liquida del Mare Adriatico per diffondersi, incontrare popoli e culture, inculturarsi e creare civiltà.
Così le polis greche; così la civitas e l’Imperium romani. Così la Rivelazione Cristiana: le grandi Vie di Pellegrinaggio da e verso Gerusalemme, Roma, Costantinopoli, Santiago di Compostella, sono state tracciate da secoli di pellegrini, ignorando, o meglio integrando in una rete unitaria, la distinzione fra Vie di terra e Vie di mare.
Lungo le strade dei commerci e della fede, si è costruita nei secoli l’Identità Europea.
Un’identità plurale ma unita da fondamenta comuni che oggi, nel momento in cui l’Unione Europea grazie alla propria crisi si interroga sulle proprie radici e sul proprio futuro, torna ad essere una dimensione essenziale per ogni progetto mirante alla costruzione di un futuro migliore per il nostro continente.
Pochissimi giorni fa il Presidente dell’UE, Joao Barroso, per la prima volta da quanto esistono le Istituzioni dell’Europa Unita ha chiesto direttamente aiuto agli intellettuali di tutto il continente per rispondere alla crisi economica con le armi della cultura e dell’identità, che sia capace di rinnovarsi integralmente, nella continuità con la nostra millenaria tradizione greco-romana e cristiana.
Gli studiosi europei hanno oggi, quindi, una doppia responsabilità: se la corruzione modernadella cultura, ovvero l’ideologia, l’hybris, ha costruito tra 19° e 20° secolo la crisi dell’Europa, oggi è chiaro sempre più che solamente da una rinnovata attenzione al nostro passato è possibile comprendere in modo più profondo la sfida dell’ora presente, e progettare il futuro delle prossime generazioni.
I Piccoli Stati Europei, forse, questa umiltà (humilitas: termine che significa nel suo etimo “vicinanza alla terra”, concretezza) l’hanno sempre avuta.
Essi sono oggi, quindi, sorgenti di speranza per tutti.
Il Progetto Koiné adriatica nasce per riprendere in mano e riscoprire l’ampiezza e la profondità dei rapporti storici, economici, culturali e spirituali che nei secoli hanno costruito l’identità plurale delle nostre genti. Nasce da una collaborazione fra ricercatori e intellettuali, ma anche dalla energia dell’associazionismo culturale. Nasce dall’attenzione di due Piccoli Stati Europei come il Montenegro e San Marino, ma anche della regione Veneto, ove ancor oggi splende Venezia, centro promotore di cultura e civiltà che per secoli ha plasmato questo nostro mare, che non a caso a lungo è stato chiamato “Golfo di Venezia”.
A San Marino, lo scorso 21 luglio, questo Progetto Koiné adriatica ha mosso i primi passi affrontando il tema “Il mare che unisce. La Koinè adriatica e la Koinè mediterranea” in una chiave essenzialmente geopolitica, grazie ai Contributi dell’On. Antonella Mularoni, Ministro per gli Affari Esteri e Politici della Repubblica di San Marino, di S.E. Antun Sbutega, che ben conoscete, del Dott. Federico De Renzi, turcologo e geopolitico dell’Università di Roma, e del Dott. Alberto De Sanctis, Vincitore del premio di geopolitica “Antonio Sema” per il 2012. Ha moderato l’incontro il prof. Guglielmo Cevolin, giurista dell’Università di Gorizia.
Oggi, qui a Cattaro/Kotor, stiamo realizzando il secondo, essenziale passo di questo cammino. La ricchezza delle voci e l’organicità dei temi affrontati in questo Convegno, come il Programma ben illustra, devo confessare mi hanno profondamente colpito: sono nello stesso tempo un esempio ed uno stimolo per tutti noi, e la dimostrazione di come, per usare un proverbio italiano, “nelle botti piccole vi sia il vino buono”, e di come i Piccoli Stati Europei oggi siano all’avanguardia, e non più nelle retrovie, dell’elaborazione culturale dell’Europa. Credo che il Volume che raccoglierà gli Atti di questo Convegno debba avere una rilevanza ed una diffusione perlomeno continentale, e sarà come una bussola per orientare i prossimi passi del nostro lavoro. A questo fine sono fin d’ora lieto di offrire la nostra massima collaborazione.
Devo per tutto ciò un ringraziamento particolare al professor Radoslav Raspopovic, Direttore dell’Istituto Storico del Montenegro, motore primo di questo Convegno, che mi conferma come nei Piccoli Stati abbiamo conservato l’arte di pensare in grande, e quindi mi fa felice.
I presenti, infine, possono prendere visione del Programma del Convegno di Venezia del prossimo 16 novembre sul tema “Le ali del Leone. Spazi di civiltà e diffusione culturale nel Mediterraneo veneziano”, terzo passo del Progetto Koiné Adriatica, che così per quest’anno terminerà i suoi lavori.
Ovviamente Koiné Adriatica non finisce con il 2012. Al contrario. Abbiamo l’ambizione e la volontà di proseguire quest’opera di ricerca scientifica e nel contempo di educazione civile al di là di ogni presente difficoltà. Abbiamo fondate speranze di coinvolgere nella rete che si sta costituendo altre Università, altri Stati della Koiné.
Siamo sempre più persuasi che solamente grazie alla cultura l’Europa si solleverà da una crisi che è prima spirituale che economica. E grazie a Voi, alla Vostra amicizia ed attenzione, siamo certi che anche la Comunità scientifica del Montenegro vorrà continuare a ricoprire in Europa il ruolo che le spetta.
Sulle sponde delle Bocche di Cattaro, luogo sacro alla comune memoria, luogo di elevatissime memorie di identità e fedeltà, agli inizi del Terzo Millennio il nostro grande e comune passato dimostrerà di riuscire ad incontrare e fecondare il futuro dell’Europa tutta.
Vi ringrazio per l’attenzione.
Nota bibliografica:
F.M. Agnoli, Napoleone e la fine di Venezia, Il Cerchio, Rimini 2006.
Autori Vari, I due polmoni dell’Europa, Il Cerchio, Rimini 2001.
Autori Vari, Il continente liquido. L’Europa e la frontiera marina, Il Cerchio, Rimini 2002.
Autori Vari, “Dal lontano, dal profondo”. Per una memoria condivisa dell’Europa, Il Cerchio, Rimini 2007.
Autori Vari, Europa 2011: il ritorno dei piccoli Stati, Il Cerchio, San Marino 2012.
H. Belloc, L’Europa e la fede, Il Cerchio, Rimini 2003.
F. Cardini, Europa: le radici cristiane, Il Cerchio, Rimini 2002.
F. Cardini, L’alba della modernità, Il Cerchio, Rimini 2002.
A. Morganti, La costruzione dell’Europa Unita, Il Cerchio, Rimini 2005.
G. Oneto, Piccolo è bello, Leonardo Facco editore, Milano 2005.
English Abstract
This International Study Conference of Cattaro/Kotor is the second step of the project “Adriatic Koiné“, sponsored by the International Cultural Association “European Identity” (www.identitaeuropea.it) with the “Institute of Historical-Political Studies of the Republic of San Marino” (ISSPoS). In 2012 the project “Koiné Adriatic” has organized three international Studies Conferences in Italy, Montenegro and San Marino. The purpose of the project, which will continue in 2013, is to rediscover the importance of the historical, economic, cultural and spiritual relations over the centuries have built the plural identity of the peoples living on the Adriatic Sea. Is a collaboration between university researchers and intellectuals, but also by the energy of European Cultural Associations. Came from two small European countries such as Montenegro and San Marino, but also the Veneto region where still shines Venice, center promoter of culture and civilization that for centuries dominated the Adriatic Sea has long been called “Gulf of Venice. “