RATZINGER b. ECO 6-0 6-0 – Umberto Eco ha informato i lettori tedeschi del giornale “Berliner Zeitung” e quelli italiani di “Repubblica” che Papa Ratzinger “non è un grande filosofo né un grande pensatore”. Peccato per lui che il filosofo, né cattolico né credente, Costanzo Preve abbia replicato che Eco non è né un filosofo né un teologo, ma solo “un brillante e superficiale retore, che supplisce alla mancanza di profondità con un fuoco di artificio d’erudizione”, aggiungendo che se collochiamo Ratzinger nel tempo in cui stiamo vivendo “la superiorità di Ratzinger sulla spocchia autoreferenziale dei dotti universitari boriosi alla Eco è addirittura tennistica”.
LIBIA E PETROLIO – Anche in Francia non tutti sono convinti della bontà dell’intervento in Libia fortemente voluto dal governo Sarkozy. Alcuni (le anime belle) sollevano ragioni morali, altri (i pratici) economiche. A questi ultimi, che lamentano il costo dell’operazione contro Gheddafi (un milione di euro al giorno), il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, non ha ammanito la comoda favoletta della protezione degli innocenti civili uccisi dal tiranno, ma ha replicato con argomenti “seri” e cioè che il costo dell’operazione va valutato in base al “ritorno nei prossimi anni”. I nostri ineffabili ministri Frattini e La Russa insistono invece sui poveri civili salvati dagli italici bombardamenti. Bisogna capirli, che altro possono fare? Forse il costo per l’Italia, comunque elevatissimo, è inferiore a quello francese, ma non c’è “ritorno economico”, ché anzi la posizione dell’Italia a fine conflitto sarà comunque assai peggiore di quella precedente.
LA NATO UMANITARIA – Le televisioni di tutto l’Occidente hanno annunciato da un mese ormai la trionfale vittoria degli eroici ribelli libici. Resta qualche centro di resistenza, ma il tiranno è caduto, è in fuga e forse ha addirittura lasciato la Libia. I ribelli, eroici come sono e rimpinguati di soldi e di armi dall’Occidente, non dovrebbero avere problemi a farcela da soli petr “liberare” la cittadina di Sirte e il villaggio di Bani Walid. Tuttavia la NATO chiede agli Stati membri di prorogare le operazioni di altri tre mesi. Insomma ci ha preso gusto a bombardare e pazienza per gli effetti collaterali (case distrutte, civili uccisi ecc. ecc.). O forse più si distrugge e demolisce, più grande sarà la torta della ricostruzione da spartire fra le imprese dei paesi vincitori.
VECCHI DISCHI – Bersani più o meno da quando è segretario del PD non fa che ripetere il ritornello del Berlusca che “deve andarsene”, “fare un passo indietro” e , ricevendo sempre la stessa replica: “il governo durerà fino al 2013, perché il popolo ecc. ecc.”. A Bersani questa risposta non piace e accusa il presidente del consiglio di essere “un disco rotto”. Il bue che dice cornuto all’asino.
LIBERTA’ DI OPINIONE – La squadra di calcio del Liverpool ha messo sotto inchiesta l’attaccante Nathan Eccleston per avere scritto a proposito dell’attacco dell’ 11 settembre alle Torri Gemelle di New York: “Non lo definirei un attacco. Non lasciate che i media vi facciano credere che sono stati i terroristi”. A torto o a ragione il calciatore è convinto che dietro l’attentato vi sia una società segreta, gli O.T.I.S. (gli ‘Illuminati’), che evidentemente ritiene ammanigliata quanto meno con ambienti del governo e dell’amministrazione (militare e/o civile) statunitense. Il Liverpool, di proprietà americana, ha detto che “affronterà la questione con estrema serietà”, aggiungendo che il club ha informato l’attaccante “che è in corso un’indagine nei suoi confronti e deciderà in seguito su eventuali sanzioni”.
CONTRAPPASSO – In un film del 1971, “Detenuto in attesa di giudizio” Alberto Sordi, geometra emigrato in Svezia, torna in Italia per una vacanza con moglie (svedese) e figli e viene arrestato perché, senza che lo sappia, tempo prima era stato spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura. Quarant’anni dopo (2011), Giovanni Colasante, italiano di Canosa di Puglia, si reca in Svezia, con moglie e figlio, per una vacanza estiva e viene arrestato (ma non è un film) per avere dato un ceffone o uno strattone al figlio disobbediente e capriccioso. Alberto Sordi giura di non tornare più in Italia. Tornerà in Svezia Giovanni Colasante?
C’E’ GENOCIDIO E GENOCIDIO – Un certo Guenter Lewy ha scritto un libro “Il massacro degli armeni. Un genocidio controverso” per negare l’esistenza di un genocidio armeno e ridurlo ad un massacro o ad una serie di massacri, Costanzo Preve, in un articolo del 28 settembre, dopo avere sottolineato che Lewy non conosce né il turco (molti dei testi da lui citati sono in lingua turca) né l’armeno, si chiede: “Che cosa succederebbe se uno storico europeo negasse il genocidio ebraico, e concedesse soltanto che ci sono stati una serie di massacri? Si griderebbe all’antisemitismo e si farebbe anche appello a leggi contro il negazionismo. Invece questo signore può scrivere quello che vuole ed essere pubblicato da Einaudi, semplicemente perché gli armeni non sono protetti dalla diffamazione”.
Francesco Mario Agnoli