Identità Europea
  • L’Associazione
    • Chi siamo
    • Cos’è Identità Europea
    • Il progetto
    • Il Manifesto
    • Il Simbolo
  • Diventa Socio
    • Info per iscriverti
  • Notizie
    • Articoli
    • Editoriali
    • Erasmo da Rotterdam
    • Notizie dalle aree
    • Rassegna Stampa
  • Eventi
    • Incontri
    • Mostre
    • Seminari e Convegni
  • Progetti in Corso
    • Le Marche e l’Oriente
    • Alterfestival
  • Video
    • Canale YouTube
    • Video Corsi
  • Contatti
Identità Europea
  • L’Associazione
    • Chi siamo
    • Cos’è Identità Europea
    • Il progetto
    • Il Manifesto
    • Il Simbolo
  • Diventa Socio
    • Info per iscriverti
  • Notizie
    • Articoli
    • Editoriali
    • Erasmo da Rotterdam
    • Notizie dalle aree
    • Rassegna Stampa
  • Eventi
    • Incontri
    • Mostre
    • Seminari e Convegni
  • Progetti in Corso
    • Le Marche e l’Oriente
    • Alterfestival
  • Video
    • Canale YouTube
    • Video Corsi
  • Contatti
Identità Europea
Nessun Risultato
Vedi tutti i risultati

Halloween 1.11.11 di Franco Cardini

5 Novembre 2012
in Rassegna Stampa

Ad un anno di distanza ripubblichiamo la significativa lettera del prof. Franco Cardini, fondatore di Identità Europea

 

Halloween, 1/11/2011

 

Parliamone ora, a cose fatte e, come si dice, a bocce ferme. Il farlo prima avrebbe potuto passare per inutile polemica passatista, lotta contro i mulini a vento. Ora invece ha un senso perché siamo freschi di immagini, di esperienze. E abbiamo tutto il tempo di prepararci per l’anno prossimo.

Identità. Ne parlano tutti, specie certi gruppi di centrodestra. E’ diventato un segnale di appartenenza, un passaporto. Càpita dunque d’intervenire a focose riunioni nelle quali si viene esortati a lottare contro l’ipotesi che le nostre belle colline si riempiano di minareti, l’esotica silhouette dei quali rovinerebbe l’antica armonia dei nostri paesaggi con gli skylines dei preziosi, agili campanili e delle solenni, severe torri medievali.

Oddio, forse sarebbe facile obiettare che anche nel V secolo, alla gente abituata alle purissime linee dei templi di tradizione grecoromana, quegli ineleganti cosi sormontati da rumorose campane dovevano piacere proprio pochino. Oltretutto, erano contro al tradizione. Poi, ci siamo abituati. E le tradizioni sono mutate: perché le tradizioni sono dinamiche, hanno un loro metabolismo, sono tutt’altro che sempre uguali a se stesse.

E si potrebbe inoltre obiettare, a chi oppone al diritto alla libertà di culto da parte di musulmani che sono ormai, sempre più spesso, cittadini italiani a tutti gli effetti, che non si capisce perché le riserve di carattere estetico-paesistico nel nome delle quali dovremmo opporci ai minareti (che non è detto siano né troppo alti, né per forza ispirati a un kitsch falso-orientale) non è mai valsa né per i discutibili Mac Donald’s, né per gli orribili centri commerciali, né per gli infami grattacieli che deturpano tanta parte dei nostri litorali, né per le spesso intollerabili villette a schiera, né per le oscene file delle pale eoliche che rovinano i profili di tante nostre già belle alture rocciose o boscose.

Ma siamo evidentemente fatti così: vi sono tradizioni che siamo pronti a difendere con le 8unghie e con i denti e altre che abbandoniamo senza nemmeno rendercene conto.

Molte di quelle religiose e civili, ad esempio. Fino a qualche decennio fa, l’inizio di novembre era dedicato prima alle feste di Ognissanti, con le sue gaie fiere e i suoi dolci tipici; quindi, il giorno dopo, alla celebrazione dei defunti, durante la quale si visitavano i cimiteri e ci si portavano anche i bambini, ché imparassero a onorare tutti i loro cari, compresi quelli che non avevano mai conosciuti.

Ma erano vecchiumi confessionali, dei quali ci siamo fortunatamente quasi del tutto liberati. In cambio, ai primi di novembre ci diamo a una divertente kermesse macabro-infantile: tra zucche vuote e ghignanti di lucine cimiteriali, bambini abbigliati da deliziosi scheletrini, da ammiccanti streghette e da pallidi vampirucci – con qualche contorno di diavoletti e fantasmelli -, si aggirano tra noi ponendoci in più o meno improbabile inglese la fatidica domanda, “Trick or treat?”, dolcetti o scherzetti? Meglio asaudire le loro richieste: perché in caso contrario si rischiano ritorsioni anche

infantilmente feroci, tipo pesticciare i fiori in giardino, far pipì sulla soglia di casa o legare un petardo alla coda del gatto domestico.

E’ Halloween, vale a dire – con maggior precisione – All-Hallow-Eve, che letteralmente vuol dire (toh!…) “Vigilia di Ognissanti”. Ma come? Si è fatto tanto per liberarci da una noiosa festa ecclesiastica, e ce la ritroviamo tra i piedi in salsa yankee? E non succede solo da noi: proveniente dal New England, oggi la macabra festicciola impazza in gran parte del mondo, Russia e India comprese. Che cos’è mai accaduto?

Nulla di speciale. Semplicemente, la migrazione di simboli e di rituali che hanno davvero fatto un giro ampio, prendendola molto larga.

Spieghiamoci meglio.

Tanto per cominciare,sulla “lontananza” e l’ “estraneità” varrebbe la pena di discutere un po’. Da più parti è stato notato come anche in paesi dalle tradizioni fino ad oggi cattolicissime, quali la Sicilia o il Messico, la festa liturgica di Ognissanti e la solennità dei defunti, che le tiene dietro, sono è celebrata in modo sotto certi versi analogo a quanto fino ad alcuni anni fa accadeva nel New England: maschere da teschio e dolcetti a forma di ossi umani

venduti sulle bancarelle, ad esempio. Ma in Sicilia sembra che l’usanza risponda

alla cristianizzazione di antiche festività greco-pagane, in Messico a quella delle solennità azteche delle divinità dell’oltretomba. Cetro, nel Cinquecento gli spagnoli, a loro volta abituati a certi rituali un po’ macabri, se li sono ritrovati davanti dall’altra parte dell’Atlentico: e li hanno riportati indietro.

Ma c’è di più. E qualcosa di molto preciso. Per comprenderlo, bisogna rifarsi al X-XI secolo d.C. e all’Europa celtica di quel tempo: larghe aree della Gallia ormai divenuta Francia e della Britannia ormai divenuta Inghilterra erano sì state invase da popoli germanici e soggette a una sistematica cristianizzazione, ma ciò non significava che gli antichi abitatori

celti – in special modo in Irlanda, nel Galles e in Scozia – avessero rinunziato

alle loro tradizioni. E’ più facile mutar religione, quindi cambiar divinità e

sistema teologico, che non riti, culti e costumanze.

Nel mondo celtico pagano, che tra VI e III sec. a.C. era esteso dal Portogallo al Caucaso ma successivamente si era andato restringendo dalla Scozia e dalla Bretagna al corso del Reno, si era soliti organizzare l’anno secondo un calendario lunare che lo ripartiva in tre grandi stagioni: la primaverile-estiva tra marzo e giugno, l’estivo-autunnale tra luglio e ottobre e l’autunno-invernale tra novembre e febbraio. Tale ultima stagione iniziava con la festa di Samain, consacrata alla natura che si andava addormentando nel letargo della fredda stagione e dedicata al culto degli antenati. Si riteneva che nei primi giorni del novembre i confini tra vivi e morti si annullassero e che gli antenati tornassero alla loro famiglie, che li onoravano con offerte votive.

Niente di strano, del resto: greci e latini conoscevano feste analoghe, come le anthesteriai in Atene nel febbraio. Tali riti, collegati a credenze del rapporto tra vivi e morti, si sono conservati alla base dle nostro carnevale. Ma la festa celtica degli antenati era all’inizio di novembre.

I missionari cristiani avevano lottato contro quei riti pagani: ma invano. I bravi contadini celti, divenuti intanto buoni cristiani, avevano mantenuto le loro usanze per quanto andassero progressivamente perdendo memoria del significato delle cerimonie che pur continuavano a celebrare.

Spettò ai monaci di Cluny, commossi per tale fedeltà e convinti che il culto dei trapassati fosse in sé un bene, ma tuttavia decisi a spogliarlo dei residuali contenuti idolatrici, l’organizzare un tipico esperimento di quelli che gli antropologi definirebbero “acculturazione”: mantenere i sacrifici espiatorii in suffragio dei defunti, inquadrandoli però in un contesto liturgico e santorale cristiano; e dedicare quindi ai santi e ai morti i primi due giorni del novembre.

Nacquero così, sul ceppo celtico ma con spirito cristiano, la festività di Ognissanti e la solennità memoriale dei morti, rafforzata dal diffondersi della credenza nel Purgatorio.

I “Padri Pellegrini” inglesi e scozzesi – puritani e presbiteriani, quindi calvinisti – che nel Seicento colonizzarono il Nuovo Mondo, si portavano dietro la tradizione di Halloween, cioè d’Ognissanti: ma, in seguito alla Riforma protestante, essi avevano rinunziato a qualunque forma di culto dei santi e di ritualità. Per loro, quel lontano residuo pagano era soltanto una tradizione superstiziosa d’origine demoniaca. Ed ecco il carattere “trasgressivo”, quasi diabolico, di quella celebrazione spogliata di qualunque sacralità pagana ma anche di riferimenti cristiani; ecco le “storie nere” che l’accompagnano, e che hanno dato vita a innumerevoli films, o fictions, o “giochi di ruolo” sul genere horror.

E’ quindi, a parte altre numerose considerazioni che pur sarebbe legittimo fare, abbastanza ridicolo che in un paese cattolico nel quale da oltre un millennio si celebrano le solennità dei santi e dei defunti si accolga, “di ritorno”, una consuetudine che il rigorismo calvinista ha respinto nelle tenebre delle superstizioni e che associa un revival satanico a un background laicizzato e ateizzato.

In effetti, Halloween è una piccola buffonata consumistica: dietro la quale si nasconde tuttavia un nonsenso da combattere con tutte le forze, nel nome dell’ortodossia cattolica, della coscienza identitaria cristiano-europea, del buon senso e del buon gusto.

I cattolici dovrebbero, insomma, piantarla di truccare i loro bambini da demonietti, da scheletrucci, da streghine e da fantasmelli. Sarebbe necessaria al riguardo anche una rigorosa campagna di “pulizia dell’immaginario”, di liberazione dal kitsch sadofunebre ormai troppo diffuso specie nel cinema e in TV sull’onda dei cascami della cultura romantica passati attraverso il macabro alla Poe e alla Stocker. Tra 1 e 2 novembre, torniamo a condurre i nostri ragazzi e i nostri bambini a messa e a visitare i cimiteri, parliamo loro dei nostri cari che non ci sono più e dei quali essi probabilmente ignorano perfino i nomi: insegnamo loro a riallacciare di nuovo i legami che collegano tutti i figli di Dio nel nome della “Comunione dei Santi”, un’espressione teologica tanto sublime quanto oggi dimenticata e fraintesa. E torniamoci sul serio, perdinci, alle nostre tradizioni; riscopriamola e tuteliamola davvero, perbacco, la nostra identità. Altro che lotta ai minareti!

Articolo Precedente

SANTA LUCILLA DA ROMA, UNA LUCE NELLA “NOTTE DELLE STREGHE”. Di Nicolò Dal Grande

Articolo Successivo

“LE ALI DEL LEONE. SPAZI DI CIVILTA’ E DIFFUSIONE CULTURALE NEL MEDITERRANEO VENEZIANO” – Venezia 16 novembre 2012

ARTICOLI CORRELATI

Il Conflitto dello stretto di Taiwan: origini storiche, sviluppo e prospettive future. Venezia, 23 febbraio 2024.
Seminari e Convegni

Il Conflitto dello stretto di Taiwan: origini storiche, sviluppo e prospettive future. Venezia, 23 febbraio 2024.

20 Febbraio 2024
Presentazione del testo “Mediterraneo. Ritorno al Centro del Mondo”. Padova, 9 dicembre 2023, ore 17.30
Seminari e Convegni

Presentazione del testo “Mediterraneo. Ritorno al Centro del Mondo”. Padova, 9 dicembre 2023, ore 17.30

21 Novembre 2023
APPELLO PER LA TUTELA DEI CRISTIANI IN TERRASANTA
Articoli

APPELLO PER LA TUTELA DEI CRISTIANI IN TERRASANTA

16 Novembre 2023
APPELLO PER LA TUTELA DEI CRISTIANI IN TERRASANTA
Notizie dalle aree

RACCOLTA FONDI A SUPPORTO DELLE NECESSITA’ DEI CRISTIANI IN TERRASANTA.

15 Novembre 2023
I Colloqui. “Le Marche e l’Oriente: Giuseppe Tucci”. Ancona, 1 dicembre 2023, ore 10.00
Incontri

I Colloqui. “Le Marche e l’Oriente: Giuseppe Tucci”. Ancona, 1 dicembre 2023, ore 10.00

15 Novembre 2023
I Colloqui. “Le Marche e l’Oriente: Giuseppe Tucci”. Macerata, 30 novembre 2023, ore 16.00
Incontri

I Colloqui. “Le Marche e l’Oriente: Giuseppe Tucci”. Macerata, 30 novembre 2023, ore 16.00

15 Novembre 2023
Articolo Successivo

“LE ALI DEL LEONE. SPAZI DI CIVILTA' E DIFFUSIONE CULTURALE NEL MEDITERRANEO VENEZIANO” - Venezia 16 novembre 2012

DOMUS EUROPA

Nessun Risultato
Vedi tutti i risultati

VIDEO

Maurizio Boni - La guerra Russo-ucraina.

Andrea Zhok - Il Senso dei Valori. Rimini 22/02/2025

❗️❗️❗️ Adolfo Morganti - Tesseramento Identità europea 2025

ARTICOLI RECENTI

Università d’Estate di Identità Europea – XXX Edizione: SGUARDI SU UN MONDO POSSIBILE 2 – DALLE CENERI DELL’EUROPA. 5/6 settembre 2025.

Università d’Estate di Identità Europea – XXX Edizione: SGUARDI SU UN MONDO POSSIBILE 2 – DALLE CENERI DELL’EUROPA. 5/6 settembre 2025.

11 Giugno 2025
Ascolta, Israele: ferma il massacro. Di Franco Cardini.

Ascolta, Israele: ferma il massacro. Di Franco Cardini.

4 Giugno 2025
𝐋𝐄 𝐌𝐀𝐑𝐂𝐇𝐄 𝐄 𝐋’𝐎𝐑𝐈𝐄𝐍𝐓𝐄 – 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐓𝐮𝐜𝐜𝐢©. Macerata 5 giugno 2025, ore 17.00

𝐋𝐄 𝐌𝐀𝐑𝐂𝐇𝐄 𝐄 𝐋’𝐎𝐑𝐈𝐄𝐍𝐓𝐄 – 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐓𝐮𝐜𝐜𝐢©. Macerata 5 giugno 2025, ore 17.00

20 Maggio 2025
Identità Europea

Identità Europea

Associazione Identità Europea
Corso d'Augusto 76 - 47921 - Rimini
CF 91053380407 - P.IVA 04385260403

segreteria@identitaeuropea.it
  • Home
  • Chi siamo
  • Diventa socio
  • Articoli
  • Contatti
  • Privacy Policy

© 2025 Identità Europea - Tutti i diritti riservati

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Ultimo aggiornamento: 26.03.2025

Identità Europea – Associazione Identità Europea (di seguito, “l’Associazione”), con sede in Corso d’Augusto 76 – 47921 Rimini, codice fiscale 91053380407, partita IVA 04385260403, è titolare del trattamento dei dati personali ai sensi del Regolamento UE 2016/679 (“GDPR”).

Finalità del trattamento

I dati personali raccolti attraverso il modulo di iscrizione alla newsletter presente sul sito https://www.identitaeuropea.it saranno trattati esclusivamente per:

  • Inviare comunicazioni informative relative alle attività dell’Associazione, iniziative, eventi o aggiornamenti di interesse coerente con le finalità statutarie.
  • Analizzare il traffico e il comportamento degli utenti sul sito, tramite Google Analytics, in forma aggregata e anonima.

Tipologie di dati trattati

L’Associazione tratta i seguenti dati personali forniti volontariamente dall’utente:

  • Indirizzo email (obbligatorio per l’iscrizione alla newsletter)
  • Eventuali dati raccolti in forma automatica tramite strumenti di analisi (es. indirizzo IP, tipo di browser, sistema operativo, durata della visita, pagine visitate)

Base giuridica del trattamento

Il trattamento dei dati personali si basa su:

  • Il consenso espresso dell’utente per l’iscrizione alla newsletter (art. 6, par. 1, lett. a, GDPR)
  • Il legittimo interesse dell’Associazione a migliorare la fruibilità e la performance del sito, tramite strumenti di analisi statistica aggregata (art. 6, par. 1, lett. f, GDPR)

Modalità del trattamento

I dati personali sono trattati in forma elettronica, adottando misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la sicurezza, l’integrità e la riservatezza dei dati.

Comunicazione e diffusione dei dati

I dati personali non saranno comunicati a terzi, né diffusi, salvo quanto necessario per adempiere a obblighi normativi o per garantire il corretto funzionamento del servizio di newsletter (es. piattaforme di invio e gestione email). I dati raccolti tramite Google Analytics vengono trattati da Google LLC, in conformità con le sue policy.

Responsabile del trattamento

Il responsabile del trattamento è la segreteria dell’Associazione, contattabile all’indirizzo email: 📧 segreteria@identitaeuropea.it

Diritti dell’interessato

L’utente ha il diritto di:

  • Revocare il consenso prestato in qualsiasi momento
  • Accedere ai propri dati personali
  • Chiederne la rettifica o la cancellazione
  • Opporsi al trattamento o richiedere la limitazione dello stesso
  • Presentare reclamo all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali

Le richieste vanno inviate a: 📧 segreteria@identitaeuropea.it

Modifiche alla presente informativa

L’Associazione si riserva il diritto di apportare modifiche alla presente informativa. Le eventuali modifiche saranno pubblicate su questa pagina del sito web.

Contatti

Per qualsiasi informazione relativa alla presente informativa, è possibile contattare l’Associazione ai seguenti recapiti:

📍 Sede: Corso d’Augusto 76 – 47921 Rimini 📧 Email: segreteria@identitaeuropea.it

 

Nessun Risultato
Vedi tutti i risultati
  • L’Associazione
    • Chi siamo
    • Cos’è Identità Europea
    • Il progetto
    • Il Manifesto
    • Il Simbolo
  • Diventa Socio
    • Info per iscriverti
  • Notizie
    • Articoli
    • Editoriali
    • Erasmo da Rotterdam
    • Notizie dalle aree
    • Rassegna Stampa
  • Eventi
    • Incontri
    • Mostre
    • Seminari e Convegni
  • Progetti in Corso
    • Le Marche e l’Oriente
    • Alterfestival
  • Video
    • Canale YouTube
    • Video Corsi
  • Contatti

© 2025 Identità Europea - Tutti i diritti riservati

Questo sito fa uso dei cookies. Continuando nella navigazione acconsenti all'uso dei cookies. Per saperne di più visita la nostra Privacy Policy.