Monti smemorato ? Possibile, ma altamente improbabile. Il premier Mario Monti in una telefonata nel corso dell’iniziativa “La società civile si incontra e propone” ha dichiarato: “Credo che sarebbe bene prestare meno attenzione a leadership ed organigrammi e più ai contenuti”. Il professore non si è però limitato a questa sola affermazione e nel prosieguo della telefonata ha precisato che si rivolgeva a chi lo “succederà”. Nel completare il suo ragionamento, il premier ha voluto evidenziare in particolare che “L’economia italiana ancora non è veramente un’economia di mercato. Bisogna fare uno sforzo per una maggiore concorrenza e liberalizzazione” e proseguendo, ha ritenuto necessario darsi “regole chiare per non avere abusi e guardarsi da ritorni indietro. Alcuni pensano che ci sia già troppo mercato, io non la penso così”. “Ho fatto una scoperta positiva da questa esperienza dura per chi governa e durissima per chi è stato governato: non è impossibile cercare di dire la verità agli italiani e che è possibile che la capiscano” ha infine concluso Monti, facendo intendere a chi lo “succederà”, che dovrà seguire la strada del rigore, della crescita e dell’equità sociale, ovvero l’azione percorsa dal suo governo.
Tuttavia, alla luce delle sue conclusioni, in molti ora si chiederanno se sia o meno consapevole delle sue affermazioni in quanto dire che il suo governo è riuscito nell’impresa di imporre un rigore come nessun altro governo è sicuramente vero. Non è però altrettanto vero sostenere che sia riuscita la stessa impresa per quanto concerne l’imposizione della crescita e dell’equità sociale. Ciò che più farà discutere, sono le affermazioni di Monti sulla verità della crisi di cui, a suo dire, gli italiani ora vorrebbero essere messi a conoscenza. Infatti, dire che “Ho fatto una scoperta positiva da questa esperienza dura per chi governa e durissima per chi è stato governato: non è impossibile cercare di dire la verità agli italiani e che è possibile che la capiscano” equivale ad affermare che fino ad oggi si è mentito ai cittadini e, come aggravante, di averlo scoperto solo per aver potuto avere una esperienza di governo. Ho tuttavia volutamente tralasciato un’altra parola magica del “capitano” Monti ovvero quella della trasparenza tanto sbandierata dal suo governo, ma mai pervenuta ai Cittadini. Se per trasparente si vuole intendere mentire agli italiani, così come ha fatto il premier sulla verità della crisi, allora si potrebbe anche capire il perché sostenga di aver realizzato obbiettivi di governo come l’equità e la crescita di cui invece non intravvede traccia. Noi tutti, umili Cittadini, davanti ai fatti irrealizzati che non staremo certo qui a ricordargli in quanto per farlo non sarebbe sufficiente un “trattato”, ci chiediamo invece il perché di queste affermazioni. I maligni potrebbero però dare una spiegazione a tutto questo ovvero che, a prescindere da chi governerà domani, Monti non si sottrarrà, se gli verrà richiesto, dal ricoprire l’incarico di ministro dell’Economia e delle Finanze oppure quello di vice presidente del Consiglio. Di certo c’è, e Monti lo fa già capire con le ultime dichiarazioni, che per mantenere quella credibilità che piace tanto all’Europa, il governo prossimo non potrà rinunciare a Monti. Ecco allora spiegato cosa intende il premier quando sostiene che la necessità è quella di guardare di più ai contenuti che alla eventuale leadership e di darsi quelle regole chiare per non avere abusi e guardarsi da ritorni indietro.
Chiarito l’arcano, le balle però rimangono e ciò che è ancora più sgradevole è che Monti abbia solo pensato che gli italiani oggi sono in grado di capire la verità sulla crisi. Balle erano, e balle rimangono, strano è che non si sia accorto di averle raccontate anche a se stesso.