Diciamo che al proposito delle lacrime in Tv della gentile ministro del lavoro Fornero sono rimasto incerto fra l’opinione di chi le riteneva autentiche e spontanee e quella di chi l’accusava di sceneggiata televisiva. Incerto, ma tutto sommato, favorevole all’ipotesi buonista, tanto più che, non avendo una cipolla sottomano non è facile, nemmeno per un’attrice consumata, improvvisare un pianto credibile Ipotesi buonista condivisa anche, in un articolo del 13 dicembre, pur fortemente critico nei confronti del governo Monti fin dal titolo “La giunta dei tecnocrati sa dove sta andando o sono completamente fuori controllo?” da Costanzo Preve, che non solo ha valutato positivamente quel pianto, ma vi ha visto il primo segnale di un possibile ravvedimento dei tecnocrati. Scrive difatti a proposito del ministro scoppiato in pianto, che colloca nel gruppo sociologico degli intellettuali universitari politicamente corretti, e dei suoi colleghi: “Monti e Draghi, serpenti british senza anima, non lo avrebbero fatto mai. Se il complesso di colpa si intrufola nel gruppo sociale più osceno della storia umana, forse non tutto è ancora perduto. Almeno speriamo”.
Anche se ammiro molto Costanzo Preve e ne apprezzo le analisi sempre particolarmente acute e i conseguenti giudizi, non posso dire di avere del tutto cambiato idea. Il dubbio sulla sincerità delle lacrime resta (soprattutto per la palese assenza delle fette di cipolla), ma accompagnato dall’assoluta certezza della mera occasionalità di un episodio privo di qualunque influenza sulla serpentesca politica di un governo senz’anima e senza cuore. Anzi con più di una vena di sadica crudeltà. Forse di disprezzo per quegli anziani cittadini che, come scrive Marcello Veneziani, “senza un gruzzolo di contanti si sentono perduti. Senza liquidi temono di non poter fronteggiare gli imprevisti della vita, le malattie e l’assistenza, la paga alla badante e la paghetta ai nipoti”. Gente rimasta tanto indietro da avere bisogno di quei contanti per un minimo di autonomia e serenità.
Difatti quale altra ragionevole spiegazione trovare al provvedimento che impone agli interessati di percepire non in contanti, ma a mezzo versamento in un conto corrente bancario che non hanno le pensioni d’importo superiore a mille euro (nella prima formulazione – poi modificata per dare un contentino ai 600 emendamenti proposti dalla Lega Nord – addirittura cinquecento).
Semplice crudeltà allo stato puro, perché una pensione anche di millecinquecento o addirittura duemila euro nella eurozona in generale e in Italia in particolare basta appena per sopravvivere o poco più, e i contanti che restano a fine mese (supposto che qualcosa resti) non bastano certo per favorire l’evasione o la formazione di fondi neri. Oppure c’è bisogno di informare i tecnocrati (con tutta la loro scienza, dilettanti della politica allo sbaraglio) che i pretesi nullatenenti fiscali non hanno comperato gli yacht da venti metri e le auto di superlusso con i contanti della pensione?
Contanti o conti correnti e carte di credito la situazione dell’economia nazionale rimane esattamente quella che è. Forse c’è un modesto beneficio per le Banche. Senza dubbio queste private istituzioni finanziarie sono più care ai ministri tecnici delle pupille dei loro occhi, ma un beneficio così modesto sembrerebbe insufficiente a giustificare il surplus di crudeltà a danno di anziani che non hanno mai avuto un conto corrente o usato una carta credito in vita loro (quelli – i vispi post-moderni settantenni e ottantenni descritti in tanti reportages televisivi – che già avevano scelto per loro conto di averli e di usarli, li conserveranno e non servivano interventi d’autorità).
Un surplus di crudeltà davvero difficile da accettare da parte di un governo voluto e benedetto dal presidente Napolitano e che conta nelle proprie fila un ministro tanto facile alla commozione. Se ha ragione Costanzo Preve a dare fiducia al pianto della professoressa Fornero bisogna chiedersi dov’era e cosa faceva quando i suoi colleghi “serpenti british” con un gelido e indifferente tratto di penna cancellavano i contanti per i pensionati da 500 euro in su.